Borzonasca - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 l’Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo, con un portale risalente al 1554, e la Parrocchiale di San Bartolomeo del 1628.
 Erano i luoghi dominati dai conti di Lavagna che in queste valli eressero numerosi castelli di difesa.
 A circa quattro chilometri dalla cittadina, risalendo la valle del torrente Borzone si trova l’Abbazia di Borzone, in origine monastero dipendente da quello fondato da San Colombano a Bobbio. Venne poi elevato dall’arcivescovo di Genova, Ugone della Volta, nel 1184 e donato ai benedettini di Marsiglia.
 La chiesa, che si erge solitaria, conserva l’aspetto originario nella muratura esterna, nel presbiterio e nella torre.
 Borzonasca costituisce il naturale punto di partenza per numerose escursioni a carattere naturalistico: a Prato Sopralacroce, risalendo la valle del torrente Penna, località di villeggiatura estiva.
 Al lago di Giacopiane, bacino artificiale ottenuto sbarrando con una diga la valle del torrente Calandrino, è possibile proseguire poi per la Cappella delle Lame e scendere al Lago delle Lame nel versante della Val d’Aveto.
 Vi è poi la possibilità di diverse ascensioni quali quelle del Monte Aiona (m. 1692), del Monte Penna (m. 1735) o del Monte Agugiaia (m. 1090).
 Dopo le bellezze naturali si possono gustare anche le specialità culinarie a base di castagne ed i formaggi prodotti in queste val
Abbazia di Borzone,
 A tre chilometri dal centro di Borzonasca da visitare l’Abbazia di Borzone, rilevante documento di architettura romanica di origine benedettina. Un maestoso cipresso secolare aggiunge ulteriore fascino al complesso.
 La chiesa abbaziale rivela, caso quasi unico in Liguria, una matrice costruttiva di scuola lombarda, evidente nelle strutture murarie in pietra grigia e laterizi.
Abbazia di Sant'Andrea
 Il complesso monastico di Sant’Andrea di Borzone, costituisce uno dei più eccezionali esempi di architettura medioevale in Liguria.
 Il complesso sorge isolato su un poggio, a breve distanza dal passo Bocco.
 Non si conosce la provenienza dei monaci fondatori. Il primo documento autentico che ne attesta l’esistenza è del 1128. Sussitono però ipotesi che la fondazione del monastero sia più antica.
 Quanto alla chiesa una iscrizione la daterebbe al 1244 ma anche qui si possono riscontrare discontinuità strutturali che suggeriscono fasi differenti. Recenti datazioni confermano tale collocazione. L’edifico si pone un unicum per la particolare tessitura muraria, realizzata in mattoni e pietra locale, che è diversa dagli altri esempi riscontrabili in Liguria.
 L’edificio medioevale fu oggetto di una completa ristrutturazione in periodo barocco, con interventi che vanno dal 1644 al 1704, aprendo nuove finestre polilobate ed aggiungendo nuovi apparati decorativi (intonaci, modanature e altari marmorei). Tra il 1834 e il 1835 la chiesa subì la trasformazione del presbiterio, la soprelevazione della navata, con la conseguente nuova sagoma della facciata.
 La Soprintendenza si è impegnata nella valorizzazione del monumento in diverse occasioni. Con i primi restauri di A. Dillon (1950-58) si rimisero in luce le strutture medioevali rimanenti, il chiostro fu liberato dalle superfetazioni e furono effettuai lavori di consolidamento. Un secondo intervento fu compiuto da P. B. Malara (1983) operando manutenzioni sulla chiesa e venne restaurata la casa dei frati. Ad oggi sono in corso alcuni restauri negli edifici conventuali.